Stoicismo, poesia e Bukowski: come preservare la tua anima dai predatori di energia
Nella vita di tutti i giorni, ci imbattiamo inevitabilmente in persone che sembrano nutrirsi della nostra energia. Sono quelle che chiameremo “sanguisughe”: individui che prosciugano senza dare, che richiedono senza offrire. La domanda che sorge spontanea è: come arginare questa influenza negativa senza doverci defilare o rinunciare a vivere pienamente? La risposta potrebbe nascondersi in un dialogo tra stoicismo, life coaching, spiritualità e poesia.
1. Lo stoicismo e il life coaching: mente lucida, azioni concrete
Lo stoicismo ci insegna che non abbiamo controllo su come gli altri si comportano, ma abbiamo pieno potere sulla nostra reazione. Marco Aurelio scrive: “L’anima si tinge del colore dei suoi pensieri”. Questo significa che non sono le sanguisughe a prosciugarci, ma la nostra decisione di lasciarle farlo.
E qui entra in gioco il life coaching, che trasforma questo principio in un piano d’azione. Se lo stoicismo ci invita a riflettere, il coaching ci porta a muoverci, a costruire strumenti pratici per proteggerci e crescere. Ad esempio:
- Definisci i tuoi confini: un coach può aiutarti a identificare le persone o situazioni che prosciugano le tue energie e a stabilire limiti sani.
- Crea uno spazio per te stesso: come il filosofo stoico che si ritira dentro sé stesso, il coach ti guida nella costruzione di routine che ti ricaricano emotivamente.
Lo stoico riflette, il coach agisce: insieme, sono un’alleanza potente.
2. Compassione e confini: il messaggio spirituale
Anche il mondo religioso offre un prezioso insegnamento. Nel cristianesimo, Cristo accoglieva tutti, ma non permetteva a nessuno di snaturare la sua missione. Stabilire confini non è egoismo: è un atto di amore verso sé stessi e gli altri. La compassione non implica tollerare abusi o manipolazioni; al contrario, richiede forza per dire "no" quando necessario.
Un coach potrebbe guidarti in questo processo, aiutandoti a definire un equilibrio tra apertura e protezione. Come Cristo, puoi amare senza perdere te stesso.
3. La ribellione poetica e il toolkit del coach
I poeti maledetti come Baudelaire, Verlaine e Rimbaud hanno vissuto la tensione tra il bisogno di esprimersi e un mondo che li soffocava. Nelle loro opere emerge spesso il senso di alienazione e la necessità di proteggere la propria essenza dagli altri. Baudelaire scrive in Spleen: “Io sono come un re di un paese piovoso, ricco, ma incapace di godere della sua ricchezza”. Questa malinconia può essere vista come un invito a rimanere fedeli a sé stessi anche quando il mondo attorno sembra opprimente.
Poi c’è Bukowski. Lo ammetto, parlo da “figlia sua”. Figlia per eufemismo, certo, ma a volte mi sembra di cavalcare le stesse strade che ha percorso lui. Bukowski, con la sua brutalità e il suo rifiuto di compromessi, è l’incarnazione moderna della ribellione contro chi prosciuga. Dormire su una panchina, lontano da obblighi soffocanti, per lui era meglio che perdere la propria anima in mezzo a sanguisughe.
Ecco dove il coaching si lega perfettamente: un coach ti aiuta a costruire la tua "panchina metaforica". Può mostrarti come creare uno spazio in cui rigenerarti, senza dover scappare, ma semplicemente imparando a stare fermo, immobile, intoccabile.
4. Pratiche per arginare senza defilarsi
Unendo gli insegnamenti dello stoicismo, della spiritualità, della poesia e del coaching, possiamo sviluppare strategie concrete per affrontare le sanguisughe:
- Esercizio della mente stoica: Ogni sera scrivi cosa è sotto il tuo controllo e cosa no. Questo ti aiuterà a separare i tuoi pensieri dall’influenza degli altri.
- Toolkit del coach: “Scegli il tuo cerchio”: Identifica chi merita la tua energia e chi invece la drena. Visualizza i tuoi confini.
- Rigenerazione personale: Trova rifugio in ciò che ti nutre: arte, scrittura, meditazione o semplicemente un momento di solitudine.
- Esplora il tuo lato poetico: Rifletti sui tuoi valori scrivendo versi, frasi o persino creando immagini mentali. Questo è un modo per ritrovare la tua autenticità.
Conclusione: preservare l’anima come atto di ribellione
Arginare le sanguisughe non significa evitare il mondo, ma imparare a vivere con intenzione. Lo stoicismo ci insegna il distacco, il coaching ci dà gli strumenti pratici, la spiritualità ci mostra la compassione, e la poesia ci invita alla ribellione autentica. Proteggere la nostra anima è un atto di resistenza, un modo per rimanere fedeli a noi stessi in un mondo che spesso ci chiede di perdere pezzi lungo il cammino.
Come direbbe Bukowski: “Non cercare l’amore in quei posti dove non puoi trovarlo. Cerca invece di amare te stesso abbastanza da andartene quando serve.”

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