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“Poesie dal cassetto: il debutto poetico di Francesca Chiavegato conquista i lettori”

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  Intervista a Francesca Chiavegato               POESIE DAL CASSETTO LE POESIE CHE VENGONO DAL CUORE C’è un cassetto, a Verona, dove abitano parole silenziose, nate dall’osservazione della vita e custodite con cura per anni. In quel cassetto, Francesca Chiavegato ha raccolto i suoi pensieri più intimi, i suoi sogni, le riflessioni sulla natura, sui giovani, sull’amore e sul tempo che passa. Amante degli animali, con il dono raro di saper sorridere alla vita anche nelle sue pieghe più fragili, Francesca esordisce con la sua prima raccolta poetica “Poesie dal Cassetto”, edita da Abra Books. Un’opera che racchiude 90 poesie, scritte nel tempo, che ora prendono voce e forma sulla pagina. L’abbiamo incontrata per farci raccontare cosa significa, oggi, scrivere poesia.   1. Ciao Francesca, iniziamo con una domanda mai scontata: Da dove nasce per te il bisogno di scrivere poesie? È un’urgenza interiore,...

PARLIAMO CON FRANCESCA CHIAVEGATO

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  Non perderti l'intervista completa, domani qui! “ La poesia non chiede rumore, solo attenzione .” Sabato 12 luglio,  scolasanti.blogspot.com,  incontra Francesca Chiavegato : una voce che racconta amore, sogni e frammenti di vita reale.    “ Poesie dal cassetto ” è il suo primo libro. Vi aspettiamo con i vostri commenti, da domani online su  scolasanti.blogspot.com Stefania Colasanti  

Non ho le palle? Sì, è vero. Non si vedono. Ma scrivo con viscere, fede e rabbia. E questa è la mia rivoluzione.

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    Il Diavolo e l’Acqua Santa Non è solo poesia. È uno schiaffo. È una messa laica. È una rivolta gentile. Mi chiamo Stefania Colasanti , e non ho intenzione di chiedere il permesso. Questa non è solo una silloge. È la voce di chi ha fede, di chi bestemmia, di chi prega col corpo e con la rabbia. È l’urlo di chi è stanco di sentirsi piccolo, inutile, silenzioso. Il Diavolo e l’Acqua Santa è spirituale e carnale. È Dio e bestemmia. È preghiera profana e amore nudo. È per chi ama, per chi si pente, per chi lotta… ma non si piega. Perché l’ho pubblicato in eBook? Perché ne ho piene le tasche. Piene di una cultura che oggi vive solo se vendi bene, se sei "presentabile", se hai la faccia giusta. Piene di chi pubblica solo per apparire. Piene di chi ha ucciso i libri con i soldi , e seppellito la lettura sotto il marketing da discount. Non ho le palle, dite? Vero. Visibilmente, no. Ma ho una penna che taglia più di mille coltelli. E con questa penna ti dico: usiam...

Scrivere per Risvegliarsi...

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Come Tenere un Diario Può Cambiarti la Vita Introduzione In un mondo che corre veloce, dove le emozioni vengono spesso ingoiate e il dolore viene nascosto dietro una routine frenetica, fermarsi e scrivere diventa un atto rivoluzionario. Scrivere non è solo un esercizio creativo. È un cammino di crescita spirituale, un modo intimo e potente per ascoltare ciò che l’anima sussurra quando nessuno ci guarda. Il diario: un rifugio e uno specchio Quante volte hai sentito il bisogno di svuotare il cuore? Di dare un nome alla rabbia, al dolore, alla tristezza, ma anche alla gioia, all’amore, alla gratitudine? Tenere un diario è uno strumento semplice ma trasformativo. Non importa che tu sia un poeta o uno scrittore. Conta che tu sia vivo e che desideri ritrovarti. Ogni parola scritta diventa un seme. Un seme di consapevolezza. Quando scrivi, porti alla luce quello che dentro di te tace e pesa. Pagina dopo pagina, impari a riconoscere le tue emozioni, ad accettarle, a lasciarle andare. Scrivere ...

L'AMANTE IMMAGINATO

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In fila, come ninnoli.. amate come preziosi giocattoli. Cento o forse più, sguardo languido e sangue caldo, in attesa di un momento. Ognuna di loro si sente preziosa e cosa rara senza pensare che questo gioco perverso giova solo a LUI. Sa ammaliare con le sue parole, uccide ogni ragione con il suo penetrante sguardo, infiamma con la sua dannata voglia di godere e con la stessa dannata voglia le possiede. Turbini di sensazioni, eccitazione infernale pervade le loro anime.. fiumi di nettare arrivano a lui come elisir. Nulla lui ruba.. lui chiede sapendo di ottenere. Così aumenta il delirio della lussuria delle sue "vestali accondiscendenti"; senza essere più anime ora   le penetra, fino in fondo, scavando nell'abisso fin quando zampillerà quel dolce inebriante veleno. Le adagerà poi su veli inesistenti  e si inginocchierà davanti a quella paradisiaca porta per berne ogni goccia. L'oblio poi.. nel letto di ortica. Stefania Colasanti

INCONTRO

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Vanesio desiderio di chiudersi nella propria esistenza creata dalla cerebrale voglia di esistere c ome leggera magia. Imperscrutabile e impercettibile libidine ancorata nella mente umana sgombra da quella onirica  imprudenza, libera dalla veritiera pazzia dell’essere carne di lussuria. Vanesia nell'ardita passione, mistica e devota di lei io SONO! Stefania Colasanti 

Guizzo all'inferno

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Non ricordo come ebbe inizio quel gioco, e in fondo non mi interessa. Ciò che rimane impresso è il suo seguito, vivido come il sapore sulle mie labbra. Davanti a me, i miei occhi si riempirono di porpora, un colore che spezza ogni convenzione e disarma l'anima, rendendola fragile. Restai immobile, il tempo necessario per rendermi conto di quanto poco mi occorresse per cedere al piacere. Le mie dita iniziarono a muoversi, frenetiche, esplorando ogni centimetro, ogni millimetro, prima di afferrarlo. Lo penetrarono... un solo dito, lo stesso che poi sfiorò la mia lingua. Lo desideravo tra le mani, e lo presi con decisione, senza stringerlo troppo. Era mio! La mano sinistra lo avvolgeva, vigoroso, quasi prezioso. Il pollice e l’indice scorrevano su e giù lungo la sua grandezza, poi a destra, poi a sinistra. Ancora tremante, aspettai, finché finalmente, senza curarmi di chi potesse osservarci, lo portai alle labbra. Bruciavano di desiderio. La lingua le bagnava, preparandole. Socchiusi ...

ERINA ALLO SPECCHIO, CHI E'?

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-RACCONTO "PER GRANDI"- Conoscete Erina?  Forse si o forse troppo distratti e non l'avete notata?  Poco importa, ve la racconto io.                                              Immaginate uno specchio, sapete, uno di quelli che si incollano al muro, lungo tre metri , alto uno. Immaginate ora un letto riflesso dentro a questo specchio, un  grande letto morbido, testiera in ferro battuto e grandi sfere ad impreziosirlo. Immaginate la luce di una candela e il suo profumo intenso di oppio. Immaginate  una voce calda che riempie la stanza di gemiti e richieste oscene. Immaginate un corpo, magro e con curve senza vergogna, curve che sottolineano una vita piccola e sinuosa; osservate in quello specchio  come si riflette l’ondeggiare del suo sedere, natiche puttane che si danno al ritmo del sesso mentre la schiena asseconda, inarcando...