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Il nuovo mondo di merda

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In questo articolo racconto, da scrittora e da persona qualunque, il mio sguardo sul “nuovo mondo di merda” fatto di guerre, povertà, ingiustizie e fango che chiamiamo progresso. Buonasera a tutti. Rieccomi qui, dopo un lungo silenzio. In molti mi avete chiesto perché non scrivevo più. La verità è semplice: non avevo nulla da dire. O meglio, avevo fin troppo da dire, ma per non diventare l’ennesimo rumore di fondo ho scelto il silenzio. In questi mesi hanno parlato tutti: filosofi, sociologi, politici, scrittori e, soprattutto, la gente comune (la migliore di tutte). Hanno scritto, urlato, manifestato, riempito pagine, talk show, social, piazze. Io no. Io ho preferito stare zitta. Adesso però voglio dire qualcosa anch’io. E non sarà carino, né educato. La guerra. Le guerre. La pace. Quella parola che viene spruzzata come un profumo costoso su un corpo sporco, per coprire la puzza invece di lavarla via. A volte mi sembra falsa come una moneta da 3 euro. Anzi, più falsa anco...

MEGLIO UN MEZZO AMICO VICINO CHE UNO SFRUTTATORE LONTANO -stagione 1-

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  STAGIONE 1 – PUNTATA 2:  Trump tra pace e guerra: trattative, affari e inghippi. Un’immagine vale più di mille parole: lo zar-orso e l’ape ribelle Introduzione Nel grande circo della geopolitica, alcuni giocano a scacchi, altri a poker, e poi c’è Trump, che sembra sempre pronto a vendere il tavolo da gioco. Tra dichiarazioni roboanti, trattative improbabili e leader mondiali che sembrano usciti da una serie TV distopica, ci troviamo di fronte a uno scenario che oscilla tra il dramma e la commedia. Ma la domanda rimane: questa grande partita globale porterà alla pace o sarà l'ennesima scusa per nuovi affari? L'aria era tesa nel grande teatro geopolitico. Donald Trump, col suo solito sorriso da venditore di grattacieli, dichiarava al mondo di essere l’unico in grado di negoziare la pace tra Putin e Zelensky. Ma la domanda era una sola: dov’era l’inghippo? Mentre Trump twittava messaggi di pace dal suo resort in Florida, la Corea del Nord si domandava se fosse il momento giusto...

MEGLIO UN MEZZO AMICO VICINO CHE UNO SFRUTTATORE LONTANO

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 "Gli aiuti internazionali sono sempre ben accetti. Ma a un certo punto, quando ti ritrovi la casa piena di soldatini, aerei e carri armati giocattolo, viene naturale chiedersi: 'Grazie… ma mo’ famo da soli?'" Una storia di fantapolitica Immaginate la scena. Ufficio presidenziale di Kiev. Zelensky si passa una mano tra i capelli, sospira, poi afferra il telefono. Dopo un attimo di esitazione, compone il numero. Dall'altra parte, una voce bassa e calma risponde. "Da?" "Ciao, Vladimir... lo so, lo so, sei arrabbiato. Anch'io, guarda. Ma senti, metti su il caffè che arrivo. Ci facciamo due chiacchiere e magari anche la pace. Che ne dici?" Silenzio. Poi un respiro profondo. "Ti aspetto." Ecco, se bastasse un caffè per sistemare le cose, la geopolitica sarebbe un affare molto più semplice. Ma qui parliamo di realpolitik, di giochi di potere, di strategie economiche e di una guerra che nessuno sembra voler chiudere, se non quelli che la...

ISPIRAZIONE

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ISPIRAZIONE L’essenziale Sono io, Io che penso Io che rido. L’essenziale E’ il mio corpo, Corpo danzante Corpo infiammato. L’essenziale E’ l’amore, Amore violento Amore bugiardo. L’essenziale Sei tu, Tu che sei Tu che non esisti. L’essenziale Devastazione Della solitudine Sono io, essenza di te. Stefania Colasanti (tutti i diritti sono riservati)