HO VOGLIA DI DIRTI...
HO VOGLIA DI DIRTI...

Eccovi un piccolo assaggio, prefazione di Mimmo Rossetti a cui va il mio
Grazie.
Grazie.
Nel
viaggio della vita fantastica ti rincontrai, per far di te la mia parte
migliore.
Con
questa frase si potrebbe sintetizzare la storia narrata dall'autrice.
Nel
racconto ci sono sentimenti “comuni”, che tali non sono, che lasciano in
dono, a chi li legge-vive, un pennello
metafisico per poter dipingere, sulla tavolozza dell'immaginario, il quadro del
non avuto, del desiderato, del rincorso e mai raggiunto.
Stefania
Colasanti, in questa sua nuova opera letteraria, a guisa di un pittore
surrealista, tratteggia un mondo, onirico-reale, nel quale ogni lettore, chi
più, chi meno, ritroverà, incontrerà, se stesso in uno dei due protagonisti o,
addirittura in taluni casi, in entrambi
contemporaneamente.
La
storia, il contesto e l'epoca descritti sono attuali ma ogni elemento potrebbe
essere trasferito in un'epoca passata o futura in quanto le EMOZIONI narrate
sono UNIVERSALI nel TEMPO.
Nel
gioco eterno degli universi maschile e femminile, scambiandosi il ruolo di
preda e cacciatore, i due protagonisti
mettono a nudo le loro vite, reali e fantastiche, vere e illusorie e, di volta
in volta, come di fronte ad uno specchio iridescente riflettono (di/su) se
stessi, descrivendosi.
Paradossalmente,
i pensieri, le parole, gli atti dell'una
potrebbero rappresentare quelli dell'altro e, viceversa, i sogni, i desideri,
leciti e non, dell'altro, in realtà, essere quelli dell'altra.
Sviluppata
con il moderno linguaggio della E-mail,
la trama consente al lettore-guardone di spiare i personaggi, entrando
nelle loro intimità, agli altri celate, osservarli mentre, fisicamente
distinti-distanti, si fondono in un unicum spirituale, disarticolato,
differenziato per esigenze narrative.
Le
pagine si riempiono delle anime autentiche (?) dei due ed esse si alternano sul
palco degli spazi bianchi delle facciate dove, come in un allestimento scenico
contemporaneo, il segnale acustico della notifica di avvenuta ricezione del
messaggio accende la luce illuminando l'attore, dandogli vita e parola, fino a
spegnerlo quando esso saluta, epistolarmente, il cooprotagonista, lasciandogli
la scena.
Parafrasando
Pirandello, una, nessuna, centomila, delle emozioni descritte potranno essere
condivise, condivisibili, agognate, vissute, immaginate, repulse da chi
leggerà; da chi, divenuto esso stesso attore-protagonista, quasi segretamente auto mostrandosi,
consentirà di svelare le parti più
intime e segrete della propria personalità e, nel caso fosse necessario,
addossare la colpa di quanto detto, nei passaggi più arditi e scabrosi, all'autrice-sceneggiatrice; fino al punto di
prendere le distanze da essa per i tratti e i contenuti non ritenuti
assolutamente possibili, plausibili, accettabili.
Con
una sapiente regia, attraverso un processo ermeneutico e psicologico di
riconoscimento delle proprie debolezze personali, l'autrice concederà al lettore, tramite il continuo,
fitto scambio di messaggi che i due effettuano, di potersi rivedere in quella
parte di vita che ognuno si auto costruisce ad uso e misura dei propri desideri,
di qualunque natura essi siano.
Una
storia immaginata, del reale costruita.
Con stima ed affetto, mimmo rossetti.
https://www.amazon.it/Ho-voglia-dirti-Stefania-Colasanti/dp/8881637898
Commenti
Posta un commento